Cronaca

Prime condanne per la rapina finita in tragedia

Il 13 giugno 2017 un bandito rimase ucciso dagli spari esplosi dal gioelliere Ferretti. Gli altri componenti della banda furono arrestati un mese dopo

Ieri in tribunale le prime condanne con il rito abbreviato per due dei banditi che un anno fa tentarono una rapina alla gioelleria Ferretti, in via Battelli, poi terminata in tragedia. Il gioielliere Daniele Ferretti reagì alle minacce estraendo una pistola ed esplodendo alcuni colpi. Simone Bernardi, 43enne di Aprilia, rimase ucciso, gli altri riuscirono a fuggire ma furono arrestati un mese più tardi.

A scegliere il rito abbreviato Marco Carciati, 43enne di Pisa, e Gabriele Kiflè, 31enne di Aprilia, che secondo la procura sparò per primo. Il pm Paola Rizzo aveva chiesto 12 anni, il gup Pietro Murano li ha condannati a 9 anni e 4 mesi, pur ritenendoli colpevoli di tutti i reati contestati: concorso in tentato omicidio aggravato, entata trapina aggravata, ricettazione e porto abusivo di arma da fuoco. Il rito abbreviato, lo ricordiamo, prevede lo sconto di un terzo della pena.

Il terzo arrestato, Damiano Masi, 39enne di Pomezia, ha scelto il rito ordinario sostenendo di essere estraneo ai fatti: sarà processato a settembre. Nel frattempo Daniele Ferretti, 70 anni, ha chiuso la gioelleria e si è ritirato in pensione: nel processo è parte offesa e non si è costituito parte civile.