I filmati erano stati inviati al ragazzo via whatsapp e conservati nell'archivio dello smartphone. Il gruppetto dei quattro era stato fermato per una operazione antispaccio in centro: si tratta di due profughi e di due giovani in regola col permesso di soggiorno.
Solo a quello in possesso dei filmati sospetti sono stati dati gli arresti domiciliari ( gli altri avranno solo l'obbligo di firma ) con il rischio, se le indagini della Digos porteranno in tal senso, di una denuncia per istigazione al terrorismo.