Cronaca

Aggressione in carcere, pugni in faccia all'agente

A seguito dell'episodio di violenza, riferito dal sindacato Sappe, il poliziotto penitenziario ha riportato un trauma alla mandibola

Aggressione nel carcere di Pistoia, con uno dei detenuti che avrebbe preso a pugni in faccia uno degli agenti di polizia penitenziaria causandogli un trauma alla mandibola: lo riferisce il sindacato autonomo di polizia penitenziaria Sappe per bocca dei suoi vertici regionali e nazionali.

Secondo la ricostruzione dei sindacati, il detenuto in questione avrebbe fatto irruzione d'improvviso negli uffici del corpo di guardia prima scaraventando a terra la ricetrasmittente, poi aggredendo i due agenti presenti colpendone uno con due pugni al volto. Il lavoratore ha riportato un trauma mandibolare con tre giorni di prognosi, mentre il detenuto è stato bloccato e ricondotto nella sua camera.

Sotto accusa da parte del Sappe c'è la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari (Opg) che avrebbe generato nelle carceri, quello pistoiese compreso, una situazione incandescente: "Credo che la polizia penitenziaria di Pistoia non debba essere messa nelle condizioni di vivere situazioni di alta tensione sotto il profilo della sicurezza e dell’ordine per detenuti che non devono stare in un carcere ma in una struttura ad hoc”, afferma il segretario regionale per la Toscana Francesco Oliviero.

Donato Capece, segretario generale del sindacato, incalza: "La polizia penitenziaria non ce la fa più a gestire questa situazione e nei prossimi giorni valuterà se indire lo stato di agitazione". E ancora: "Gli Opg devono riaprire, meglio strutturati e meglio organizzati, ma devono di nuovo essere operativi".