Non c'era il clima di frenesia ormai tristemente noto che caratterizza i luoghi colpiti da un attacco terroristico, anzi era tutto molto calmo. Ma l'idea che potesse essere accaduto qualcosa di grave si è fatta subito strada nella mente della coppia di turisti di Liverpool in vacanza con la figlia in Toscana. E la paura all'inizio ha prevalso.
"Alloggiamo fuori città, così abbiamo pensato di andare in centro per fare colazione", spiegano con un sorriso (ora) i due turisti mentre sul treno tornano a Pistoia da un'escursione a Firenze. "Ci è sembrato subito molto strano che le strade fossero così deserte e che non ci fossero auto in giro. Poi abbiamo visto i lampeggianti e le auto delle forze dell'ordine e abbiamo cominciato ad avere un po' paura perché non trovavamo nessuno che ci desse una spiegazione. Non perché le persone non fossero disponibili, ma perché non c'erano!".
Il tuffo al cuore è arrivato quando hanno sentito la parola "bomba". "A quel punto sì, abbiamo pensato che potesse esserci di mezzo il terrorismo e abbiamo quasi pensato di tornare in albergo".
E' bastato un dettaglio, però, a svelare il mistero: "Il barista del locale dove ci siamo fermati ci ha detto che potevamo fare colazione ma solo sedendoci dentro al locale perché fuori era vietato sostare. Certo questo non sarebbe avvenuto con un attacco terroristico in corso. Solo allora abbiamo capito che la bomba c'era ma che si trattava di un ordigno rimasto sotto terra dalla seconda guerra mondiale!".
Un sospiro di sollievo che, a posteriori, ha aggiunto anche qualche spunto storico in più alla vacanza della coppia: "Abbiamo cercato notizie sulla liberazione di Pistoia e sugli interventi degli alleati". Un'esperienza fuori programma che ora la coppia non vede l'ora di raccontare agli amici al rientro in Gran Bretagna.