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Sul manifesto per il Sì spunta un necrologio

Un messaggio funebre è stato affisso proprio sotto allo slogan dell'unico manifesto di una lunga fila dedicato alla campagna per il referendum

Sarà un caso. Certo è che chiunque si trovi a passare a piedi da via Bindi quel manifesto della campagna per il Sì al referendum costituzionale del 4 dicembre appare subito strano. L'anomalia non tarda molto a balzare agli occhi: sotto allo slogan della campagna 'Basta un sì', che resta ben visibile, fa bella mostra di sé un annuncio funebre come tanti ne vengono affissi in tutte le strade cittadine. 

Niente di strano nell'imbattersi in un necrologio, ma la sede indubbiamente è un po' insolita, anche perché il cartellone in questione fa parte di un gruppo di cinque manifesti esposti nello spazio dedicato alle pubblicità sul muro in pietra dello storico complesso di San Benedetto. Il necrologio è proprio su quello che fa propaganda al referendum. 

Gli sguardi di chi passa sono sì, di partecipazione alla perdita della persona scomparsa, ma non nascondono un certo stupore nel momento in cui allargano il campo al manifesto sottostante. 

Una coincidenza, di sicuro, ma una coincidenza che si inscrive in una campagna elettorale sempre più accanita in cui basta poco, anche un dettaglio o una stranezza, a far scattare dubbi e supposizioni. 

Intanto, proprio in questi giorni, i questori di Montecitorio sono stati chiamati a rispondere sulla liceità di usare o meno i fondi pubblici a disposizione dei gruppi parlamentari per sponsorizzare la campagna referendaria. Segno che sui modi, tempi e usi dei manifesti e degli altri veicoli di propaganda in vista dell'appuntamento con le urne del 4 dicembre di tensione ce n'è parecchia.