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Discarica bruciata, nessuna contaminazione

Concluse le analisi Arpat sulle ricadute dei fumi sprigionati dall'incendio al Cassero mentre si monitora ancora la tenuta del manto di isolamento

Tutti i risultati, spiega l'Arpat in una nota riassuntiva delle conclusioni dell'indagine, sono ampiamente al di sotto dei livelli di azione. In altre parole i risultati confermano che "non vi è stata una contaminazione significativa dei vegetali esposti ai fumi dell'incendio al di fuori delle aree maggiormente interessate dalle ricadute delle sostanze rilasciate in atmosfera". Anche all'interno di queste aree, comunque, la contaminazione è "contenuta". 

Le ricadute dei fumi, inoltre, non sono tali da "apportare una contaminazione del suolo o delle acque in tutto il territorio circostante la discarica".

L'incendio divampò il 4 luglio scorso e tenne impegnate numerose squadre dei vigili del fuoco per molte ore fino al giorno successivo. I campionamenti sono stati eseguiti subito dopo, tra il 5 e il 6 luglio assieme alla mappa che individua le posizioni dove sono stati effettuati i prelievi.

Ore prosegue invece l'attività di controllo sul corpo della discarica per accertare se sia stata danneggiata l'integrità dell'isolamento del catino della discarica.