Cronaca

Reti per catturare gli uccelli, bracconiere denunciato

E' stato il canto degli uccelli usati come richiami vivi a tradire il cacciatore di frodo: la polizia provinciale l'ha seguito e ha scoperto tutto

Foto d'archivio

E' stato il canto degli uccelli usati come richiami vivi nelle gabbiette a tradire un bracconiere scovato e denunciato nel Pistoiese dalla polizia provinciale. Sì perché gli agenti quel canto l'hanno seguito fino a sorprendere il cacciatore di frodo che per cattura gli uccelli aveva posizionato due reti verticali (roccoli) di 10 metri per 4 e di 6 metri per 2 nascoste tra la vegetazione.

In questo particolare periodo dell'anno alcune specie di uccelli hanno iniziato la migrazione dall'Europa del nord ai paesi più caldi del mediterraneo. Perciò l'uomo aveva collocato, nelle vicinanze di una delle reti, alcune gabbiette con all'interno esemplari di tordo bottaccio, merlo e tordo sassello, utilizzati come richiamo. Seguendo il loro canto gli agenti sono giunti ad un fabbricato con annessi agricoli dove erano presenti altri uccelli in gabbia.

E' scattata una perquisizione che ha portato al sequestro di 19 reti oltre alle 2 trovate tese fra le piante, e poi di 49 trappole per cattura di uccelli (17 saltaleoni, 32 congegni artigianali), di un merlo e di una ghiandaia vivi.

Il merlo, che era stato appena catturato, è stato liberato sul posto. La ghiandaia, che non era in grado di volare, è stata affidata alle cure di un medico veterinario e successivamente indirizzata ad una struttura idonea per la riabilitazione.

Il responsabile è stato denunciato per i reati di uccellagione e caccia in giorno di silenzio venatorio. Inoltre gli sono stati contestati alcuni illeciti amministrativi sempre relativi alla detenzione di reti, trappole e selvatici.