Galeotte furono le immagini riprese dagli impianti di videosorveglianza che, all'indomani del maxifurto avvenuto in un capannone di stoccaggio di profumi di lusso nel Pavese, consentì agli investigatori di risalire prima alle auto usate per commettere il colpo, e poi ai malviventi che così sono stati incastrati.
Ebbene: quell'indagine oggi ha consentito ai carabinieri di dare scacco matto alla gang operante fra Lombardia e Toscana. Nove persone di origine romena sono state arrestate su ordinanza della procura di Pavia in quanto presunte responsabili di rapina, furto aggravato, riciclaggio e ricettazione.
Ai banditi è stato ricondotto tra gli altri un colpo avvenuto in Toscana, a Pistoia. Lo schema seguito dalla banda, autentici pendolari del crimine, era collaudato: prima i sopralluoghi, poi il furto di veicoli da usare per spaccate e blocchi stradali, razzia e fuga.