Cronaca

Spari al migrante, sono stati due tredicenni

Digos e squadra mobile hanno trovato a casa di uno dei ragazzini la scacciacani usata per l'aggressione al ragazzo ospite della parrocchia di Vicofaro

Svolta nelle indagini sull'aggressione al migrante del Gambia avvenuta lo scorso venerdì fuori dalla parrocchia di Vicofaro a Pistoia (vedi articoli correlati). La Digos e la squadra mobile della questura di Pistoia, attraverso le immagini delle telecamere di sorveglianza e le testimonianze raccolte, hanno accertato la presenza di un gruppo di ragazzini nella zona di Viciofaro nelle ore in cui è avvenuto l'episodio. 

Dalle perquisizioni domiciliari effettuate, poi, è spuntata fuori la pistola scacciacani usata per l'aggressione. E' a questo punto che, come spiegato dalla polizia, i due tredicenni hanno spontaneamente ammesso la propria responsabilità alla presenza dei genitori. La pistola con cui sono stati esplosi i colpi a salve è stata effettivamente trovata insieme a duecento proiettili a salve. 

Vista la loro minore età, i due ragazzini non sono imputabili. Per questo il fascicolo di indagine è stato passato alla procura presso il tribunale dei minorenni di Firenze. 

Il primo a dare la notizia dell'aggressione è stato don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro, con un post pubblicato su Facebook poco dopo il fatto, nella notte tra il 2 e il 3 agosto. Nelle ore successive sono state tante le condanne e i messaggi di solidarietà al migrante aggredito.