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Mukki, lavoratori a caccia di un posto in cda

L'ipotesi: comprare, insieme ai produttori, una parte delle azioni del Comune di Pistoia e aggiudicarsi un ruolo di uditori nella nuova società

Tra dieci giorni, il 29 di gennaio, il piano di fusione tra la Centrale del latte di Torino e quella di Firenze che dare vita alla Centrale del latte d'Italia approderà nel consiglio di amministrazione di Mukki per il via libera definitivo. 

A quel punto nascerà la Centrale del latte della Toscana, controllata dall'ammiraglia torinese, ma il cui management sarà interamente toscano. Ed è nel cda di questa società che sperano di sedersi in qualità di uditori i lavoratori della Mukki e forse anche i produttori del Mugello.

Un'ipotesi sposata dai rappresentanti sindacali di Cgil e Cisl che questa mattina sono stati ricevuti in audizione in commissione Controllo a Palazzo Vecchio a Firenze. 

La strada più facile da percorrere sarebbe quella di approfittare delle quote che il Comune di Pistoia è intenzionato a vendere. Si tratta del 18% di Mukki, ovvero azioni per un totale di circa 4,5 milioni di euro. "Chiaramente - affermano i sindacati - non potremmo comprare l'intero pacchetto, anzi".

Questione di soldi, dunque, ma anche di strategia. L'idea è quella di comprarsi un posto senza diritto di voto nel consiglio d'amministrazione della nuova società. Un posto utile però per vigilare sul futuro di una realtà strategica per l'economia toscana e del Mugello in particolare.