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Pistoia Capitale, pronto maxi sciopero in Comune

I dipendenti comunali hanno votato all'unanimità il blocco degli straordinari per trenta giorni a partire da Gennaio. Con lo spettro dello sciopero

L'anno da capitale della cultura rischia di aprirsi con una chiusura totale degli sportelli e degli uffici del Comune. Non un bel biglietto da visita.

L’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori del Comune di Pistoia ha deliberato all’unanimità il blocco degli straordinari per trenta giorni a partire dal 9 Gennaio: tutti i dipendenti che aderiranno alla protesta non svolgeranno alcuna prestazione lavorativa al di fuori del normale orario di lavoro.

Non solo: se anche al termine del mese di blocco degli straordinari la vertenza sul rinnovo del contratto decentrato (vedi articolo collegato) non si sarà chiusa con un risultato positivo, sarà proclamato lo sciopero di tutti i servizi.

Una spada di Damocle bella grossa e bella pesante per tutta la città che potrebbe quindi ritrovarsi con gran parte degli uffici comunali chiusi dopo pochi giorni dall'inizio dell'anno da capitale della cultura italiana.

"Oltre alla vertenza contrattuale, con questa modalità di lotta abbiamo intenzione di far emergere le gravi difficoltà in cui versano molti servizi comunali (Polizia Municipale, cantiere comunale, addetti ai servizi di supporto, e molti altri ancora), in cui per lo svolgimento delle normali attività sono utilizzati costantemente gli straordinari, in netto contrasto con le previsioni normative e del contratto nazionale - affermano FP Cgil, Cisl FP, Uil FPL, Diccap e Rsu - Il Comune di Pistoia si appresta ad entrare nell’anno della Capitale italiana della Cultura, si accenderanno molti riflettori ed anche i dipendenti comunali, ed i servizi che quotidianamente erogano alla cittadinanza, saranno osservati e valutati da molte persone provenienti da luoghi diversi: non è nostra intenzione bloccare i servizi, chiediamo soltanto che l’amministrazione si impegni seriamente nella ricerca di un accordo basato sul rispetto di chi lavora e sull’equità nella redistribuzione delle risorse che già ci sono".