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Frutti di bosco a secco, a rischio il 40% della produzione

La siccità di questi mesi è solo un aspetto delle criticità che devono affrontare i produttori di mirtilli, ribes, fragoline e lamponi

La produzione dei frutti di bosco è a rischio: a lanciare l'allarme è Coldiretti che difende una delle eccellenze della montagna pistoiese e segnala una stima di calo produttivo che può arrivare al 40%

“Il periodo di raccolta a seconda dei frutti va da metà Giugno fino ad Ottobre - spiega Fabio Bizzarri, produttore della rete Coldiretti Campagna Amica - La quantità di frutti selvatici è in calo costante, e per mantenere la capacità produttiva è indispensabile avere impianti irrigui goccia a goccia, oltre ad efficaci reti di produzione per evitare che i frutti di bosco siano un’eccellente alimento solo per gli ungulati”.

In montagna sta aumentando la superfice dove i frutti di bosco sono coltivati dai produttori agricoli professionali, prevalentemente con metodo biologico, irrigati alla bisogna e protetti dalle scorribande di cinghiali, sono già almeno otto gli ettari attrezzati.

"La superficie è destinata ad aumentare, viste le tendenze climatiche in corso - sottolinea Coldiretti Pistoia- Ricordiamo che i frutti di bosco, che sulla nostra montagna pistoiese hanno una eccellente qualità, creano un valore aggiunto notevole negli impianti produttivi più innovativi. Da un minimo di 50mila euro e fino ad 80mila, a seconda della stagione e della varietà di frutto di bosco: almeno la metà di questo va in tasca alla manodopera addetta alla raccolta. I frutti di bosco, infatti, sono un segmento dell’agricoltura ad alta intensità di manodopera, e questo è un ulteriore elemento positivo del comparto”.