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Troppi assembramenti, via le panchine

Contro le occasioni di contagio Covid il sindaco ha tolto 13 sedute da piazza Risorgimento e non le rimetterà finché i dati non miglioreranno

Troppi assembramenti, troppi contagi: e il sindaco di Quarrata Marco Mazzanti toglie le panchine da piazza Risorgimento, la piazza centrale della sua città e spazio di socializzazione tra i più vissuti. Ma adesso non è tempo, così ecco la disposizione che stamani ha portato sul posto i tecnici del Comune con attrezzi e mezzi per svitare l'ancoraggio a terra e poi rimuovere le sedute, in tutto 13. "Le panchine saranno posizionate in piazza Risorgimento, quando la situazione pandemica migliorerà", recita una nota dell'amministrazione.

“E' necessario dare un segnale perché ci sono troppi assembramenti”, afferma Mazzanti. “Stiamo assistendo – spiega – a un aumento repentino dei casi di Covid-19 nella nostra città: nell'arco di un mese siamo passati dai 27 casi Covid in isolamento domiciliare del 25 gennaio agli attuali 161. Sono dati fortunatamente ancora lontani da quelli dello scorso 25 novembre, quando raggiungemmo il picco di 523 persone positive al Covid in isolamento domiciliare contemporaneamente, ma adesso a preoccuparmi è la crescita dei contagi ed anche la sottovalutazione del problema da parte di alcuni nostri concittadini, i quali, nonostante i dati in crescita, continuano a non rispettare le regole di base necessarie per prevenire il contagio". 

"In particolare, in piazza Risorgimento vi sono gruppetti di persone, prevalentemente uomini non più giovani, che stazionano a giornate intere intorno alle panchine, spesso senza neppure indossare la mascherina. Quotidianamente chiedo ai vigili di fare i controlli, ma queste persone, come vedono la Polizia Municipale si sparpagliano e poi, una volta che il vigile se ne va, tornano sulle panchine", racconta il sindaco. 

"Poiché ovviamente non posso farci stare fisso un vigile 24 ore su 24 a sorvegliare la piazza, ho preso la decisione drastica di togliere le panchine. Si tratta di un gesto forte, che ho voluto prendere per dare un segnale chiaro ai miei concittadini. Purtroppo siamo tutti molto stanchi e oppressi da questa situazione, con la quale conviviamo da un anno, ma non è ancora arrivato - ammonisce - il momento di abbassare la guardia: l’appello a tutti i miei concittadini, quindi, è quello di continuare a farsi forza e a stringere i denti ancora un po’ di tempo, stando sempre attenti al rispetto delle regole di base che ormai dovremmo conoscere a memoria ovvero indossare la mascherina in presenza di altre persone, mantenere sempre una distanza di sicurezza dagli altri, igienizzarsi spesso le mani, non creare assembramenti”.