Dall'Agosto scorso Ibrahima, attende di poter far ritorno in Italia. Da 4 mesi, infatti, il giovane, cittadino italiano residente a Pontedera, è bloccato in Marocco e là, lontano dalla sua famiglia, ha compiuto 19 anni. A raccontare l'accaduto è il padre, Aboubakar Ba. "Mio figlio Ibrahima è cittadino italiano e residente a Pontedera, ma studia a Tolosa, in Francia - ha detto - da lì, insieme al fratello maggiore, mi ha raggiunto in Senegal nell'estate scorsa. Per il volo di andata non ci sono stati problemi: hanno fatto scalo a Casablanca e sono poi arrivati a Dakar. Al ritorno, invece, è iniziato tutto".
Ibrahima, sempre insieme al fratello, ha infatti preso nuovamente un volo che da Dakar lo ha portato a Casablanca, dove ha dormito in attesa del collegamento del giorno successivo. Ma mentre il fratello è stato fatto imbarcare, per lui la strada si è sbarrata. "Le autorità hanno detto che il suo passaporto è falso - ha raccontato incredulo - ma non è assolutamente così: lo ha fatto nello stesso giorno dei suoi tre fratelli, tutti insieme. Sono andato in Marocco e dopo mille peripezie ho potuto vederlo: lo hanno rilasciato dalla Questura, ma senza il suo passaporto".
La vicenda di Ibrahima ha colpito Pontedera e la locale comunità senegalese, che si è subito attivata per il giovane. "Mi sono recato al Commissariato di Pontedera - ha detto Muhammad Ali Ndiaye, mediatore culturale e tra i membri più attivi dell'associazione - e gli agenti, ovviamente, hanno confermato l'autenticità del passaporto".
"Abbiamo contattato anche l'Ufficio Immigrazione della Questura di Pisa - ha incalzato Mamadou Diop, presidente della comunità senegalese - e anche loro ci hanno detto che era tutto in regola. Non capiamo dove sia il problema".
A ribadire la validità del documento, c'è anche un'attestazione rilasciata dal Consolato Italiano di Casablanca, a cui Aboubakar si è rivolto tramite un avvocato marocchino. Dopo aver ricevuto i documenti dal Commissariato pontederese, il consolato ha infatti confermato l'autenticità del passaporto. Ma per il momento, purtroppo, Ibrahima è ancora in Marocco, senza la possibilità di lasciare dal Paese.
"Doveva essere a scuola lo scorso 1° Settembre: probabilmente, ha già perso l'anno per le assenze - ha detto sconsolato il padre - non so più cosa fare. Se per caso il passaporto fosse andato perso, che ce lo dicano: con la loro conferma, potremmo fare un lasciapassare grazie al Consolato o all'Ambasciata. Per fortuna, alloggia da dei nostri conoscenti, ma la situazione è diventata ingestibile".
Così, superati i quattro mesi, anche l'amministrazione comunale di Pontedera è stata coinvolta: oltre al sindaco Matteo Franconi, anche la vicesindaca Carla Cocilova, che ha provato a muoversi direttamente con l'Ambasciata italiana di Rabat. Nella speranza che le acque si smuovano e che Ibrahima possa tornare dalla sua famiglia.