Prontezza di riflessi, calma e professionalità. Tre ingredienti che a Pontedera, qualche settimana fa, hanno salvato la vita a un anziano di 79 anni, arrivato dal Brasile per far visita alla figlia, residente nella città della Vespa da oltre 20 anni.
Tutto è accaduto, infatti, nei giorni del Vespa World Days, mentre Pontedera celebrava il mito della due ruote della Piaggio. A qualche metro dalla sede del Comando della Polizia Municipale, un uomo ha accusato un malore e immediatamente è scattato l'allarme.
È a quel punto che tre agenti della Polizia Locale, Matteo Mosti, Annalisa Fontana e la comandante territoriale di Calcinaia, Monica Vanni, sono entrati in azione: col defibrillatore in dotazione ai mezzi di servizi e le manovre per la rianimazione, hanno superato i momenti più critici e salvato il 79enne, che è stato preso poi in carico dal personale sanitario.
Un intervento perfettamente riuscito, tant'è che l'uomo, Nelson Augusto, è in miglioramento. Ma, prima di tornare in Brasile, ha potuto salutare nuovamente i suoi salvatori, che hanno ricevuto in Comune un attesto di riconoscimento per il loro gesto eroico.
"Questo è un momento di gratitudine: avete dimostrato di essere eroi nella vita di tutti i giorni - ha commentato il comandante Francesco Frutti - la prontezza dei nostri agenti ha fatto davvero la differenza tra la vita e la morte, con un atto di eroismo che riflette la dedizione al dovere e incarna i valori di solidarietà, compassione e servizio verso il prossimo. Non siamo soltanto guardiani della legge, ma anche angeli custodi".
"Non ci ho pensato un attimo, fortunatamente sono soccorritrice formata alla Misericordia di Pescia - ha detto Fontana - sapevamo del defibrillatore in auto e lo abbiamo presto subito: ho cominciato con la rianimazione e le manovre, in attesa dell'automedica e dell'ambulanza che sono arrivate poco dopo".
Gli agenti sono stati ringraziati anche da Nelson e dalla figlia, Renata. "Da parte nostra c'è un'enorme gratitudine - ha concluso - la bravura e la sicurezza degli agenti sono state decisive. In quei momenti i familiari difficilmente possono dare una mano, perché c'è troppa emozione. Adesso, però, mio padre sta bene: ama Pontedera, stavolta se l'è goduta poco, ma ha già detto che vuole prenotare il prossimo volo per tornare".