Cronaca

Porto Livorno, interdetti presidente e segretario

Lo ha disposto il gip nell'ambito di un'inchiesta per abuso d'ufficio sulle concessioni di alcune banchine. Toninelli nomina un commissario

Il giudice per le indagini preliminari ha interdetto per un anno dai pubblici uffici Stefano Corsini e Massimo Provinciali, rispettivamente presidente e segretario generale dell'Autorità di Sistema del Tirreno settentrionale, l'ente che gestisce i porti di Livorno, Piombino, isola di Capraia, Portoferraio, Rio e Cavo.

Il Ministero delle infrastrutture e trasporti ha immediatamente attivato la procedure per la nomina di un commissario che prenda le redini dell'ente.

Il provvedimento di interdizione è stato disposto su richiesta dei pm che dal 2016, a seguito di un esposto presentato da un terminalista, indagano sulle concessioni di alcune banchine del porto di Livorno per la movimentazione delle navi, assegnate formalmente in via temporanea ma nei fatti in modo duraturo e non occasionale, favorendo una compagnia di navigazione rispetto alle altre e applicando, nel suo caso, anche tariffe scontate. I fatti contestati risalirebbero a circa dieci anni fa. Le accuse sono, a vario titolo, abuso d'ufficio in concorso e falso ideologico.

Interdetti dalle cariche altre tre persone, ai vertici di due società che gestiscono alcuni servizi nel porto. Il gip non ha invece concesso misure cautelari per altri due indagati, l'ex presidente dell'Autorità portuale Giuliano Gallanti e per l'ex dirigente del settore demanio dello stesso ente Matteo Paroli, oggi segretario generale dell'Autorità portuale di Ancona.

Il sindaco di Livorno Filippo Nogarin ha espresso preoccupazione per gli sviluppi dell'inchiesta. "Ciò che sta succedendo nel porto può avere ripercussioni sull'intera città - ha dichiarato il primo cittadino - Auspico che il Ministero riesca a trovare quanto prima la soluzione più adatta per tutelare un comparto strategico che dà lavoro a centinaia di persone".