Il diario di Marchilio Anselmi, 101 anni, residente nella zona di Schiopparello, a Portoferraio, diventa un libro. Grazie alla casa editrice elbana Persephone, infatti, il racconto del cittadino elbano, che fu prigioniero nei campi di concentramento nazisti, è finalmente pubblico.
Anselmi, nato nel 1924, decise di fuggire da un destino che, in quegli anni, sembrava segnato per lui come per tanti altri giovani dell'isola d'Elba. "Gli avvenimenti raccontati in questo libro sono la foto dell'isola nel periodo in cui il lavoro in miniera o nei campi era la principale occupazione - si legge nella presentazione - da queste condizioni di vita e lavorative Marchilio Anselmi voleva fuggire. Arruolarsi nella Guardia di Finanza rappresentò una concreta occasione di evadere dalla vita che gli si prospettava, ma erano gli anni in cui il Paese era in guerra e questo stravolse la sua esistenza".
Entrato nelle Fiamme Gialle a 18 anni, Anselmi fu fatto prigioniero in Germania. Al termine della seconda guerra mondiale, una volta salvo, decise di scrivere un diario per custodire la sua memoria. Dopo aver ricoperto diversi incarichi in Liguria, compreso il porto di Genova, è tornato a Portoferraio nel 1960, dove tutt'ora vive.
E quel diario, alla fine, grazie a Gianfranco Benedetto ed Eugenia Carulli, è diventato il libro Dal mare dell'Elba ai campi di concentramento tedeschi. La guerra di un milite della Guardia di Finanza.