Attualità

Poste, la Toscana ottiene (almeno) un rinvio

L'azienda ha concesso a Comuni, Anci e Uncem di presentare alla direzione regionale una proposta alternativa per la razionalizzazione degli uffici

La decisione di Poste è emersa al termine dell’incontro che si è tenuto stamani in Palazzo Strozzi Sacrati tra i vertici delle associazioni di rappresentanza dei Comuni, la Regione e il responsabile di area territoriale di Poste Italiane per le regioni di Toscana e Umbria, Michele Deiana.

Secondo il piano iniziale dell'azienda, infatti, in Toscana era prevista la chiusura di 64 sedi e la riduzione di orario per altre 37 all'interno di un piano di riorganizzazione che avrebbe dovuto prendere il via oggi con l’esposizione dei cartelli e completarsi nell'arco di 30 giorni.

“Abbiamo fatto presente a Deiana le criticità del piano, inaccettabile così com’è sia per il metodo che nel merito – dice la presidente Anci Toscana Sara Biagiotti - Intanto avrebbero potuto avvertirci prima della necessità di una razionalizzazione, così da concordarla, e non comunicarla per raccomandata a cose fatte. Ma soprattutto il piano è irricevibile perché va a colpire territori dove l’ufficio postale è un presidio necessario per la popolazione, soprattutto quella più anziana”.

Il riferimento di Biagiotti è anche alla recentissima sentenza del Consiglio di Stato, che ha ribadito come le chiusure degli uffici postali debbano tenere necessariamente conto della dislocazione territoriale e della accessibilità del servizio, che secondo i giudici “non può prescindere dall'effettiva e normale percorribilità delle strade di accesso in termini di reale e conveniente fruibilità da parte dei cittadini".