Lavoro

Poste, nessuna risposta e lo sciopero continua

Il sindacato Uilposte Toscana proclama lo sciopero delle prestazioni straordinarie fino al 20 agosto in tutta la regione

La Uilposte Toscana, come ormai da qualche mese, prosegue lo sciopero degli straordinari di tutti i settori di Poste Italiane della Toscana fino al 20 agosto 2017.

"Una mobilitazione necessaria - spiega il Segretario Generale della Uilposte Toscana, Renzo Nardi - Siamo di fronte alla totale assenza di riposte da parte dell'azienda in merito alle nostre richieste di migliori condizioni di lavoro e di qualità del servizio. La situazione è arrivata a livelli inaccettabili e fino a che non arriveranno riposte serie e impegni concreti, noi non ci fermeremo".

Lo sciopero degli straordinari, indetto dalla Uilposte Toscana a partire dal 22 luglio scorso, ha le seguenti motivazioni: la cronica assenza di personale, le continue ed eccessive trasferte richieste ai lavoratori, la gestione, la situazione di difficoltà a cui sono stati abbandonati i lavoratori di Arezzo e Prato.

La trasformazione, come chiede da tempo la Uilposte Toscana, del personale da contratto part-time a full-time, anche in ambito recapito, così da sopperire alla preoccupante diminuzione della forza lavoro causata dal massiccio e inarrestabile ricorso agli esodi incentivati, e per dare una migliore prospettiva ai giovani, che oggi si trovano ad avere un salario troppo basso. I mezzi di lavoro obsoleti e inadeguati che vengono sostituiti troppo a rilento per venire incontro alla necessità dei lavoratori. 

Il massiccio utilizzo di contratti a temo indeterminato in ambito recapito, che vengono impiegati spesso senza rispettare le norme contrattuali e su più zone di recapito contemporaneamente ben oltre il normale orario di lavoro previsto

"Ad oggi l'azienda si è dimostrata del tutto inadempiente rispetto ad alcune problematiche che riguardano i lavoratori, ma anche i cittadini - spiega ancora Nardi - Non possiamo accettare la cronica carenza di personale, aggravata dai pensionamenti, né la decisione unilaterale sul passaggio delle inesitate, cioè il ritorno della consegna di raccomandati e atti giudiziari non consegnati negli uffici postali. A lavoratori e cittadini servono risposte da Poste Italiane che da troppi mesi non arrivano".