Tra le undici misure di custodia cautelare eseguite dalla procura di Prato nell'operazione "Numbar dar", tre riguardano il reato di "ostacolo alle indagini".
Due uomini e una donna avrebbero tentato di convincere il caporale pakistano Tariq Sikander a farsi assistere da loro e ad abbandonare il proprio legale.
I tre sarebbero stati ingaggiati dai vertici dell'azienda di Tavernelle Val di Pesa per cercare di convincere il pakistano ad allontanare ogni responsabilità dell'azienda implicata nelle indagini.
Al caporale pakistano sarebbero stati offerti 200mila euro per non far venire fuori le responsabilità dell'azienda agricola.