Cronaca

Carburanti, false fatture per 30 milioni di euro

Sono 35 le persone indagate nell'inchiesta della guardia di finanza che, partita dalla Toscana, ha riscontrato ramificazioni nel resto d'Italia

Frode fiscale nella commercializzazione di carburanti e cessione di crediti fittizi: la guardia di finanza del comando provinciale di Prato ha scoperto un giro di fatture false per oltre 30 milioni di euro in un'inchiesta in cui ci sono 35 indagati per dichiarazione fraudolenta e indebite compensazioni, e 7 fra loro anche per associazione per delinquere.

Il meccanismo portato alla luce dalle Fiamme Gialle ha rivelato l’utilizzo e l’emissione di fatture per operazioni inesistenti per oltre 30 milioni di euro ed Iva per circa 6 milioni di euro da parte di una società con sede nel Pratese e di altre imprese localizzate sul territorio nazionale prive di qualsiasi struttura aziendale ed intestate a prestanome. 

Le società fittizie acquistavano soprattutto gasolio da società estere fra Inghilterra, Croazia, Ungheria e Malta, lo cedevano alle società 'filtro' tra cui quella toscana e queste a loro volta rivendevano ai distributori in tutta Italia il carburante così ottenuto con cessioni sottocosto.

Oltre alle fatture per operazioni inesistenti, i finanzieri hanno anche rilevato la cessione di crediti Iva maturati a fronte di attività esistenti solo sulla carta per un importo totale di circa 22 milioni di euro, attraverso l’utilizzo strumentale di circa 30 imprese inattive e prive di struttura aziendale. Inoltre, le indagini finanziarie hanno portato a individuare condotte di riciclaggio e autoriciclaggio per oltre 3,5 milioni di euro.

A margine delle attività di indagine, le Fiamme Gialle di Prato hanno recuperato a tassazione una base imponibile di circa 33 milioni di euro per le imposte sui redditi, oltre a circa 13 milioni di euro di Iva evasa.