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Covid, danno stellare senza cresime e battesimi

Pesa soprattutto in Toscana lo stop forzato alle cerimonie religiose che di solito si tengono in primavera. Agriturismi e ristoranti col fiato corto

In attesa che il Governo esterni, a questo punto nelle prossime ore, sul piano di riaperture dal 4 maggio, le sfaccettature che il prolungato lockdown sta assumendo sono molteplici. Non ci sono infatti solo le prenotazioni dei turisti praticamente azzerate fino all'estate a pesare sul settore ricettivo in Toscana (come in tutta Italia): in primavera ci sono anche gli stop forzati alle cerimonie religiose come cresime, battesimi e comunioni, per non parlare dei matrimoni che sono stati annullati. 

Per Coldiretti si tratta di una componente molto pesante del danno colossale che affligge soprattutto gli agriturismi, strutture molto spesso scelte per rinfreschi e feste in occasione delle cerimonie. A livello nazionale si parla di un "crak da mezzo miliardo di euro" che riguarda 24mila agriturismi in tutta italia che sono rimasti all'asciutto anche delle classiche gite di primavera: Pasqua e Pasquetta e, adesso, anche 25 Aprile e 1 maggio. 

Pochi giorni fa, a livello toscano, l'associazione era tornata a lanciare l'allarme spiegando che il 57 per cento delle aziende agricole ha bisogno di liquidità immediata e che sono 4.500 le strutture chiuse per le misure anti-contagio, per un ammontare complessivo di 31mila posti letto e 700 piazzole e una capacità ricettiva di 60mila persone.