Una villa, tre auto, numerosi conti bancari e un tenore di vita da nababbo. Per questo la direzione investigativa antimafia di Firenze ha sequestrato beni per 1,5 milioni di euro ad un imprenditore tessile cinese di 38 anni, residente a Carmignano, già gravato da condanne per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e gioco d'azzardo, e nel 2012 anche arrestato per contrabbando tramite aziende ''cartiere''.
Il decreto conferma un sequestro di beni effettuato nel 2017 a carico dell'imprenditore e riguarda una villa a Tavola di Prato, quote di due società, conti correnti bancari, tre vetture e altre disponibilità finanziarie.
Il suo patrimonio è considerato dalla Dia frutto di attività delittuose e il suo tenore di vita è valutato come sproporzionato rispetto ai redditi esigui dichiarati (per molti anni con imposta pari a zero euro), né viene giustificato dalle disponibilità dei familiari.
In particolare l'uomo è stato condannato nel 2004 dalla corte di appello di Firenze per aver favorito l'immigrazione illegale in Italia di numerosi cinesi attraverso meccanismi illeciti e nel 2012 dal tribunale di Prato per gioco d'azzardo in vari capannoni industriali e anche nella sede legale della propria azienda tessile. È stato, inoltre, indagato e arrestato nel 2012, per aver importato merce di contrabbando mediante imprese "cartiere".