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In ospedale prelievo multiorgano durante l'alluvione

Era la notte del disastro, ma nell'ospedale pratese anch'esso colpito l'emergenza è stata assicurata: un fegato è andato a Roma, i reni a Firenze

Era la notte fra il 2 e il 3 Novembre, quella dell'alluvione. All'ospedale di Prato l'acqua saliva e il maltempo colpiva, ma l'emergenza è stata comunque garantita con un prelievo multiorgano che ha consentito di inviare un fegato a Roma e i reni a Firenze.

E' la Asl Centro a riferire dell'impresa compiuta dal Centro di coordinamento donazione organi del presidio coordinato dalla dottoressa Sara Bagatti, che si è attivato per garantire una emergenza nazionale effettuando un prelievo multiorgano.

"Le squadre infermieristiche e mediche locali multidisciplinari hanno supportato le équipe chirurgiche trapiantologiche di fegato, provenienti da Roma per una urgenza nazionale, e di rene, portando a termine il prelievo multiorgano", spiega la Asl in una nota.

Il personale coinvolto, che in un qualche modo è riuscito a raggiungere l'ospedale, si è reso disponibile con costante coordinamento (Antonio Orazio Guarino) ed interazione non solo con i colleghi che erano rimasti bloccati nell'esondazione fuori casa (Matteo Di Stefano) ma anche con il supporto del Centro regionale allocazione organi e tessuti (Craot) e Centro Nazionale Trapianti (Cnt) riuscendo a concludere un prelievo multiorgano andato a trapianto.

Le équipe sono state attivate anche tramite la rete ospedaliera aziendale diretta dalla dottoressa Lucilla Di Renzo, la quale ha seguito tutte le fasi della delicata procedura che coinvolge contemporaneamente più strutture, sia interne che esterne alla struttura ospedaliera, insieme alla struttura infermieristica Donazione Organi e Tessuti diretta dalla dottoressa Daniela Ammazzini e dal coordinatore infermieristico Emanuele Ginori.