Cronaca

Tonnellate di stoffe importate evadendo l'Iva

La guardia di finanza smaschera la maxi frode doganale: 13 milioni di euro di imposte evase. Perquisizioni e sequestri anche in Toscana

Tocca anche la Toscana, e precisamente la provincia di Prato, una operazione della guardia di finanza per il sequestro preventivo di 7 milioni di euro a seguito di una indagine relativa ad una maxi frode doganale.

I reati ipotizzati sono quelli di contrabbando, falsità ideologica, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

I provvedimenti di perquisizione e sequestro, disposti dal Gip del tribunale di Bologna, riguardano le province di Bologna, Prato e Ferrara e vedono impegnati circa 80 militari della Guardia di Finanza di Bologna e di Prato, oltre a 3 unità cinofile con cani anti-valuta.

Le indagini condotte dai finanzieri avrebbero portato alla luce uno strutturato sistema di introduzione illegale di merci di origine extracomunitaria, prevalentemente provenienti dalla Cina. Nella frode risulterebbero coinvolti titolari e dirigenti di diverse società di spedizione doganale, oltre a imprenditori operanti in diverse aziende con sede nella provincia di Prato.

Secondo quanto accertato in sede di indagine gli importatori avrebbero introdotto la merce nel territorio comunitario facendola transitare falsamente in depositi Iva. Ciò avrebbe consentito a questi importatori, utilizzando indebitamente un particolare regime fiscale, di non versare l’Iva dovuta all’importazione.

La merce importata, una volta presentata la documentazione doganale che ne attestava il transito presso il deposito Iva, procedeva poi verso magazzini delle società importatrici, prevalentemente localizzati in provincia di Prato. La merce irregolarmente importata, consistente perlopiù in stoffe grezze, utilizzate per il confezionamento di capi d’abbigliamento, ammonterebbe a oltre 13.600 tonnellate, per un valore di circa 63 milioni di euro.

L’evasione di Iva all’importazione ammonterebbe invece a più di 13 milioni di euro.