"Il primo passo verso il reddito di cittadinanza è stato deliberato nella giunta toscana, uno dei 23 punti che il presidente Eugenio Giani ha sottoscritto con il M5S al momento dell'accordo. È la risposta a tutti coloro che si chiedono quale sarà il ruolo del M5S in questi cinque anni: il nostro impegno verso gli esclusi, quelli che una destra immorale chiama con disprezzo 'poltronari', sarà uno dei punti cardine del nostro lavoro”.
Così commentano i due consiglieri in Regione Toscana, Luca Rossi Romanelli e Irene Galletti, alla notizia della recente delibera che realizza uno dei punti dell’accordo politico sancito per le regionali, che ha visto il M5S entrare nel governo della regione per la XII legislatura.
“Questi primi 23 milioni sosterranno il reinserimento lavorativo di persone che hanno perso il reddito e si trovano senza più nessun ammortizzatore sociale, penalizzati dallo smantellamento di quella misura nazionale che durante il Covid-19 ha salvato dalla povertà assoluta milioni di famiglie. I beneficiari riceveranno questo sostegno per circa un anno, insieme alla formazione professionale e un contributo di 600-700 euro al mese. Con buona pace degli esponenti riformisti che lo definiscono "reddito di poltronanza" o pretendono di sminuire quella che è stata una delle misure che più ha avvicinato il governo italiano alla platea dei più fragili, oggi in Toscana possiamo con orgoglio dire che il M5S ha avvicinato la nostra regione alle politiche delle democrazie più mature” sostiene Rossi Romanelli.
“Per queste ragioni sosterremo inoltre con forza la proposta di reddito minimo europeo, una misura universale tarata sulla soglia di povertà relativa di ciascun Paese UE, rilanciata dall’ex presidente INPS Pasquale Tridico, da finanziare in modo collettivo su un bilancio comune europeo, e alimentata da una tassa unica sul capitale” conclude Irene Galletti, che nella giornata di ieri è stata eletta a maggioranza presidente della Commissione istituzionale per le politiche europee e gli affari internazionali.