Cronaca

Processo per gli immobili Asl, tutti assolti

Il Tribunale ha assolto i dirigenti Asl, gli imprenditori e il geometra a giudizio per truffa, falso, abuso d'ufficio e turbata libertà degli incanti

Si è concluso con l'assoluzione di tutti e sei gli imputati il processo incentrato sull'acquisto da parte della Asl 10 di Firenze di tre immobili da destinare a servizi sanitari. La vicenda fu oggetto di ripetute interrogazioni in Consiglio regionale del consigliere di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli e risale agli anni compresi fra il 2009 e il 2012, quando il direttore generale della Asl 10 era Luigi Marroni, oggi amministratore delegato della Consip e testimone chiave nell'inchiesta in cui è stato arrestato l'imprenditore napoletano Alfredo Romeo e sono indagati il padre dell'ex premier Tiziano Renzi e il ministro dello sport Luca Lotti (vedi in home page).

Gli assolti sono i dirigenti dell'Asl David Vannozzi e Fabio Tittarelli, il geometra Roberto Casamonti e gli imprenditori Lorenzo e Filippo Nisi e Marco Hanaman.

Dei tre edifici in questione due sono situati a Firenze ,in via Ponte di Mezzo e in via Garbassi, il terzo a Calenzano in via Salvanti.

Stando all'accusa, i dirigenti dell'Asl, piuttosto che bandire gare, avrebbero preferito trattare direttamente con i proprietari degli immobili, pagando prezzi eccessivi che non furono preceduti da indagini di mercato e attestando negli atti che si trattava di edifici immediatamente utilizzabili quando in realtà in almeno due casi erano ancora da costruire e nel terzo da ristrutturare. Sempre secondo l'accusa, le attestazioni dei dirigenti delle Asl erano finalizzate a ottenere dalla Regione due milioni e duecentomila euro di finanziamenti per l'acquisto.

La sentenza del tribunale fiorentino ha smantellato le ipotesi accusatorie assolvendo per quasi tutti i reati contestati i dirigenti e gli imprenditori perchè il fatto non sussiste e il geometra perchè il fatto non costituisce reato.

I dirigenti e il geometra sono stati assolti con quest'ultima motivazione anche dall'accusa di abuso d'ufficio per aver destinato l'immobile di via Garbasso all'utilizzo di casa famiglia invece che di civile abitazione.