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Protesi mammarie ritirate, seimila in Toscana

Ma le pazienti non sono tracciate e solo 200 si sono rivolte ai centri di ascolto della Regione. Marchetti (FI): "La Regioni attivi un registro"

Circa 6mila protesi mammarie Allergan del tipo ‘ruvido’ ritirate dal mercato europeo lo scorso 18 dicembre sono state erogate in Toscana negli ultimi 5 anni. A quante e quali pazienti però non si sa. E intanto il numero verde regionale del Centro di ascolto dedicato ha risposto ad appena 200 donne. 

Questi i dati con cui la Regione ha risposto a una interrogazione presentata dal consigliere regionale di Forza Italia Maurizio Marchetti e che lo hanno convinto che sulla vicenda delle protesi mammarie bisogna fare di più. Di qui la presentazione di una mozione che impegna la giunta toscana ad attivare entro l'anno un apposito registro in cui registrare le pazienti e le protesi mammarie ad esse riconducibili.

"Queste protesi, d’uso comune per la chirurgia sia estetica che ricostruttiva, sono state ritirate su richiesta dell’Agenzia del farmaco transalpina ma con effetti in tutta Europa - spiega Marchetti in una nota - Secondo certa letteratura scientifica, il loro impianto presenterebbero un legame con l’insorgenza di una rara e aggressiva patologia oncologica, ovvero il linfoma anaplastico a grandi cellule, linfoma periferico Non-Hodgkin a cellule T. All’indomani del ritiro dal mercato, saputo da nota regionale che Allergan era proprio il fornitore aggiudicatario di gara in Toscana per quelle protesi, chiesi quante fossero le pazienti da richiamare, con quali pianificazioni e quali esiti".

La risposta è giunta solo qualche giorno fa: "Da lì ho scoperto che non è dato sapere chi ad oggi sia portatrice di una o più delle 6mila protesi di quel tipo erogate in Toscana negli ultimi 5 anni. E’ inaccettabile". Il sistema di tracciabilità? "Ci hanno pensato ora, a posteriori - aggiunge Marchetti - ma non è alle viste. La giunta afferma semplicemente che “sono state avviate le azioni necessarie” per implementarlo. Anno zero o poco ci manca.Ecco perché con la mia mozione impegno la giunta a creare un registro unico per tutta la movimentazione protesica entro il 2019. Il pregresso si recupererà via via col tempo, ma intanto si parta senza ulteriori indugi».

Anche a livello nazionale, del resto, si procede in questa direzione: "Così come per le artroprotesi già esiste da anni un registro a cui la Toscana concorre coi suoi dati al momento su base volontaria - spiega Marchetti - allo stesso modo per le protesi mammarie è stato istituito il Registro nazionale, attivo giusto dal 25 marzo scorso al momento in via sperimentale ma destinato a divenire obbligatorio. La sicurezza delle pazienti non può conoscere incertezze. Io per parte mia, ricordo intanto alle signore il numero verde del Centro di Ascolto dedicato che è 800556060".