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Province, accordo sui dipendenti ma Upi dice no

Regione, sindacati e Anci hanno siglato il protocollo per la tutela dell'occupazione e il riordino delle funzioni. Ma le Province chiedono più soldi

Dopo mesi di incontri, scontri e trattative, l'accordo tra le parti interessati al riordino delle Province, in particolare per quanto riguarda l'assegnazione delle funzioni e il ricollocamento dei dipendenti, si è incrinato sul più bello.

L'Unione delle Province ha infatti deciso di non siglare il protocollo che accompagnerà in Consiglio regionale la nuova legge che assegna alla Regione le competenze in materia di lavoro, formazione, ambiente e agricoltura, compresa caccia e pesca.

Anci, Cgil, Cisl, Uil e la stessa Regione hanno sottoscritto l'accordo in una sala del palazzo che ospita la Giunta regionale a Firenze, mentre Stefano Baccelli, presidente della Provincia di Lucca, non ha firmato il documento.

L'Upi chiede alla Regione di garantire alle Province i fondi necessari a svolgere le funzioni a loro delegate, compensando di fatto i tagli imposti dal governo con la Finanziaria 2015. Una richiesta irricevibile per la Regione che verserà agli enti intermedi il circa 9 milioni di euro per svolgere quelle funzioni da qui a tre mesi, quando queste torneranno definitivamente in capo alla Regione stessa.

Nei prossimi 3 mesi poi si capirà in che modo e dove verranno ricollocati i lavoratori delle Province, che hanno comunque annunciato che continueranno le mobilitazioni in tutta Italia.