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La Regione assorbirà gli esuberi delle Province

La proposta di legge della giunta prevede due fasi: definizione delle competenze e riassorbimento del personale al netto dei pensionamenti pre-Fornero

Nel pieno della mobilitazione dei lavoratori delle Province per i tagli previsti dalla nuova legge di stabilità (in Toscana i posti a rischio sono 2200 posti su 4400, ndr), la giunta regionale ha inviato al consiglio la sua proposta di legge per la riorganizzazione degli enti e l'assorbimento del personale fra la Regione stessa, i Comuni ed altre istituzioni.

"Nessuno rimarrà per strada - ha garantito il presidente della Regione Enrico Rossi - e per quanto ci riguarda stiamo continuando a trasferire alle province i fondi per il pagamento degli stipendi. Sia chiaro che, se ci sono problemi su questo fronte, non dipende dalla Regione".

Presentando i contenuti della proposta di legge, il governatore Rossi e l'assessore al personale Vittorio Bugli non si sono voluti sbilanciare sul numero di dipendenti delle Province che passeranno di fatto alla Regione. Ma hanno più volte ribadito che sono esclusi tutti coloro che hanno maturato i requsiti per andare in pensione secondo i criteri pre-Fornero.

Secondo Rossi e Bugli comunque la vera novità della riorganizzazione è di metodo.

"Prima stabiliremo le competenze finora delle Province di cui la Regione intende farsi carico - ha spiegato Rossi - e poi il numero di dipendenti necessari a farvi fronte".

Fra le materie che la Regione tornerà a gestire in esclusiva ci sono la formazione professionale, il lavoro, agricoltura con caccia e pesca e l'assetto idraulico del territorio.

"Ritengo necessario ricostituire un Genio civile regionale - ha detto Rossi - Mi sembra un passaggio indispensabile dopo quello che è successo a Carrara con l'ultima alluvione (provocata dalla rottura di un  tratto di argine del torrente Carrione costruito solo otto anni fa e in modo difforme dal progetto, ndr)".

"In questo momento in cui stiamo risidegnando la Regione e riorganizzando tutti i settori, sanità compresa - ha concluso Rossi - non voglio che passi l'idea che il riassorbimento dei lavoratori delle Province proceda in automatico e senza un criterio legato alle reali necessità del nostro ente. I lavoratori delle Province non sono gli unici ad avere problemi, in Toscana ci sono 180.000 disoccupati".