Attualità

Province, nuova ondata di proteste

A Massa i dipendenti hanno celebrato il 'funerale dei servizi pubblici', a Siena 150 in presidio con un messaggio a Renzi: "Te guelfo, noi ghibellini"

L'incontro di ieri tra il presidente della Regione Enrico Rossi e i sindacati regionali di categoria non è servito ad allentare la tensione. E così, stamani, i lavoratori delle province toscane hanno messo in atto nuove manifestazioni di protesta contro la legge di stabilità varata dal governo Renzi.

A Massa un centinaio di persone sono sfilate con decine di manifesti funebri, ognuno recante il nome del servizio pubblico deceduto (dalla Protezione civile all'edilizia scolastica fino ai centri per l'impiego) e giunti in piazza Garibaldi hanno depositato i manifesti sotto la statua del condottiero e gli hanno chiesto simbolicamente scusa per il premier Renzi: "C'è chi partì alla testa dei mille per la Sicilia e fare Italia e chi è partito da uno show televisivo, la ruota della fortuna, per arrivate a Roma e disfarla".

A Siena, invece, operai, tecnici, personale tecnico-amministrativo e polizia provinciale si sono radunati per un presidio di protesta di fronte al palazzo del Governo in Piazza Duomo. I dipendenti hanno dato vita a una catena umana con striscioni e slogan contro il premier Matteo Renzi tra cui uno con scritto "Te guelfo, noi ghibellini", che ricorda la storica rivalità tra Siena e Firenze. Alcuni manifestanti si sono travestiti da fantasmi per simboleggiare i servizi che andranno persi con l'approvazione della legge di stabilità e una delegazione è stata poi ricevuta dal prefetto di Siena, Renato Saccone.