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Province, Rossi ai lavoratori: "Nessuno a casa"

Il governatore incontra dipendenti e sindacati: "La Regione fisserà le competenze che intende prendere, la trattativa col governo non è chiusa"

Li ha incontrati nel tardo pomeriggio in consiglio regionale e ha provato a tranquillizarli. "Siamo convinti che anche dopo la mobilità nessuno dei dipendenti delle Province deve ritrovarsi a casa". Così il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi si è rivolto ai lavoratori delle Province e i sindacati.

"Se dobbiamo prendere anche il personale - ha sottolineato - c'è un impatto economico non banale per una regione che ha già avuto, complessivamente, tagli per 4 miliardi". Per questo, ha detto ancora, "dobbiamo trattare con il Governo se possiamo assumere una parte del personale. E il tutto va fatto in tempi rapidi. Non si deve disperdere professionalità e non ferire la sensibilità di queste persone che sono servitori dello Stato e non possono finire in una terra di nessuno".

I dipendenti, dal canto loro, hanno fatto sapere che non intendono sospendere la loro occupazione. "A Rossi chiediamo come si risolve questa questione - ha spiegato Giuseppe Aloi della Rsu - visto che dopo l'approvazione della finanziaria da parte del Governo il tema passerà in capo alle Regioni. Le Regioni dovranno decidere di quali funzioni delle Province prenderanno in carico". Secondo il delegato si prospetta una battaglia "di lunga lena che potrebbe durare anche uno o due anni e per questo dovremo trovare delle forme di lotta adatte. Naturalmente pretenderemo che le cose si risolvano presto, entro i primi tre mesi del 2015. Vogliamo risposte chiare dalla Regione".