E' di 10 attività sospese per lavoro nero e violazioni in materia di salute e sicurezza il bilancio dei controlli effettuati dal 10 al 14 Marzo in provincia di Arezzo nell’ambito della task force Atl! Caporalato D.u.e.
I controlli, volti prevalentemente a contrastare il fenomeno dello sfruttamento lavorativo e del caporalato, hanno riguardato il settore della pulimentatura metalli, ed hanno interessato 22 aziende sul territorio provinciale.
Sono state verificate le posizioni di circa 200 lavoratori, dei quali 22 sono risultati in nero.
In tutto sono state sospese 10 attività: 2 per lavoro nero e 8 per violazioni in materia di salute e sicurezza, tra le quali l'assenza del documento di valutazione rischi, l'omessa manutenzione di sistemi di estinzione degli incendi e l'utilizzo di attrezzature di lavoro con manomissione dei sistemi di sicurezza.
Nell'ambito dei controlli sarebbero accertate anche violazioni per mancata formazione e sorveglianza sanitaria e per l’utilizzo di impianti di videosorveglianza non autorizzati.
L’operazione ha portato ad ammende per oltre 50mila euro e sanzioni amministrative per oltre 60mila euro.
L'operazione ha visto impegnati gli ispettori del lavoro dell’Itl di Arezzo e alcuni colleghi di altri Ispettorati territoriali del Lavoro, insieme ai carabinieri del nucleo Ispettorato del Lavoro di Arezzo e a personale di Inps e Inail, con il supporto dei mediatori culturali dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni.