Cronaca

Maxi-frode sul bonus facciate, 29 indagati

La Guardia di Finanza ha scoperto un giro di falsi crediti sui bonus edilizi da 5 milioni di euro. Indagini in Toscana, Lazio, Piemonte e Veneto

Foto di repertorio

Sono 29 le persone ritenute coinvolte nella maxi-truffa da più di 5 milioni di euro sul bonus facciate scoperta dalla Guardia di Finanza. Nel corso dell'operazione sono state eseguite 15 perquisizioni a carico di società immobiliari e professionisti. La base operativa dell'organizzazione era a Montecatini, con ramificazioni in altre regioni italine come Piemonte, Veneto, Lazio e all'estero. Il reato contestato è quello di truffa aggravata per il conseguimento e la commercializzazione dei crediti d'imposta relativi al bonus facciate emanato dal governo nel 2020, in piena pandemia di Covid, con il decreto rilancio.

Il giudice per le indagini preliminari ha disposto il sequestro di beni per 5 milioni e 139mila euro, l'enorme somma che, secondo gli inquirenti, è equivalente ai falsi crediti ottenuti dai membri del sodalizio grazie all'uso illegale del bonus.

Al centro dell'inchiesta c'è una società edile che avrebbe emesso fatture per lavori mai effettuati in alcune strutture alberghiere, applicando il metodo dello sconto in fattura con la contestuale cessione del credito.

Le indagini hanno avuto inizio dai controlli incrociati effettuati dalle Fiamme Gialle su varie banche dati a cui ha fatto seguito un'imponente attività investigativa con acquisizione di documenti presso i Comuni preposti a rilasciare le autorizzazioni per gli interventi edilizi che poi nessuno ha eseguito.