Avrebbe intascato decine e decine di migliaia di euro, sottratti a tre persone per le quali il Tribunale di Siena gli aveva affidato l'incarico di amministratore di sostegno. Con questa accusa, la Procura della Repubblica di Siena ha messo sotto indagine un avvocato, accusato di peculato, falso in atto pubblico, omissioni di atti d'ufficio, truffa e autoriciclaggio.
Una storia cominciata con la querela presentata da una cliente dello stesso avvocato, che ha aperto le porte alle indagini che il pubblico ministero ha affidato a Polizia e Guardia di Finanza. Secondo gli accertamenti degli inquirenti, l'uomo tra il 2018 e il 2024 avrebbe eseguito dei bonifici sul conto del proprio studio legale, appropriandosi appunto di più di 113mila euro provenienti dai conti delle tre persone.
"Avrebbe inoltre attestato circostanze non veritiere nel rendiconto annuale - si legge nella nota della Procura - inoltre, avrebbe anche conseguito un ulteriore profitto pari a 110.238 euro, derivante da condotte ritenute truffaldine a danno di un amministrato e di una cliente che, indotta in errore, gli avrebbe affidato 99.331 euro per partecipare a un'asta immobiliare. In realtà, quest'ultima somma sarebbe stata poi autoriciclata, nella misura di 51.968 euro, in attività speculative".
A seguito della richiesta del pm, alla fine, il Tribunale ha disposto il sequestro preventivo di oltre 165mila euro, ritenuto corrispondente "al profitto dei reati di peculato e autoriciclaggio", precisa la Procura. In più, dopo l'interrogatorio preventivo, è stato disposto anche il divieto di esercitare la professione e la sospensione da qualsiasi incarico di tutela, curatela e amministrazione di sostegno.