Una frode nel commercio di carburanti per 133 milioni di litri ha portato la guardia di finanza di Ancona anche in Toscana, e più precisamente in provincia di Pistoia. Stamani è scattato un maxisequestro per 15 milioni di euro e passa tra distributori, immobili, terreni, imbarcazioni e anche un resort in Sardegna.
Su delega della procura di Trani, le Fiamme Gialle stamani oltre che nel Pistoiese hanno operato nelle province di Ascoli Piceno, Teramo, Pescara, Barletta, Reggio Emilia e Sassari.
L'attività investigativa, spiega una nota della Finanza, ha portato a disarticolare un'organizzazione criminale al cui vertice è stato individuato un imprenditore pugliese.
Lo schema? La creazione di "schermi societari fittizi, del tutto inadempienti fiscalmente", per attuare "una rilevante frode fiscale nel commercio dei prodotti petroliferi e del successivo reinvestimento dei relativi proventi in attività immobiliari".
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Le società di comodo in Bulgaria e Repubblica Ceca, gestite dall'organizzazione criminale, avrebbero fatto ricorso all'acquisto intracomunitario presso varie raffinerie principalmente in Slovenia, approvvigionandosi così di ingenti partite di carburante non gravate dall’Iva che però venivano fatturate a 7 società cartiere italiane che, a loro volta, non versavano all’erario l’imposta dovuta, pur incassandola dai clienti italiani e omettendone la dichiarazione.
Dopo poco tempo le società 'cartiere' venivano dismesse e sostituite con altre. A capo c'era un prestanome nullatenente. Va da sé: il carburante così ottenuto veniva rivenduto sottocosto.