Cronaca

Ricatto a luci rosse, soldi per non diffondere video hot

Gli utenti erano coinvolti in scambi intimi e poi costretti a pagare per non vedere divulgati i filmati. Operazione condotta fra Toscana e Lombardia

Un'indagine partita dalla Toscana ha portato a individuare in Lombardia due presunti autori di ricatti a luci rosse in danno di cittadini toscani che si sono rivolti ai carabinieri per denunciare di essere caduti nella trappola del fenomeno della sex extortion, estorsione a sfondo sessuale.

Gli internauti venivano incastrati da sedicenti belle ragazze e coinvolti in scambi sempre più intimi. Poi arrivavano le richieste di denaro sotto la minaccia di diffondere filmati e contenuti compromettenti sui social. A quel punto per chi paga si innesca un crescendo di richieste estorsive.

L'inchiesta ha avuto origine nel Senese dopo che alcune vittime si sono rivolte ai carabinieri. I miltari di Poggibonsi hanno risalito la corrente delle comunicazioni arrivando a identificare due 25enni che avrebbero operato dalla provincia di Milano e che sono ritenuti responsabili dei ricatti. Sono stati denunciati in stato di libertà per concorso in estorsione alla procura di Siena.

Per quanti siano eventualmente rimasti coinvolti in episodi simili il consiglio dei carabinieri è di non pagare, bloccare il contatto, denunciare, inoltrare alla piattaforma su cui il video fosse eventualmente stato postato la richiesta di rimozione delle immagini.