Cronaca

Prima volontari in parrocchia e poi rapinatori

Fermati tre stranieri ospiti di una comunità parrocchiale, accusati di aver rapinato una coppia di anziani che avevano assistito. Uno è minorenne

I carabinieri hanno individuato e fermato tre immigrati di origine albanese, rispettivamente di 20, 21 e 17 anni, con l'accusa di aver rapinato nella notte fra il 18  e il 19 febbraio una coppia di coniugi ultraottantenni nella loro casa di Monteriggioni. 

I tre, ospiti da tempo della comunità parrocchiale di Castellina Scalo, conoscevano bene l'abitazione delle vittime: c'erano stati almeno quattro volte in veste di volontari, per fornire assistenza ai due anziani.

Stando alla ricostruzione degli investigatori, la notte della rapina il terzetto avrebbe prima spostato la telecamera di sorveglianza installata vicino alla parrocchia per non essere ripreso mentre usciva. Poi ha tagliato i fili del telefono dell'abitazione presa di mira per scongiurare il rischio che le vittime dessero velocemente l'allarme. Infine l'ingresso in casa, forzando una portafinestra. 

A quel punto i malviventi hanno sorpreso moglie e marito nel sonno e li hanno immobilizzati, mettendosi poi alla ricerca di denaro e gioielli. Ma le urla dei coniugi li hanno ben presto costretto a fuggire sull'auto delle vittime, portando con sè un orologio e una catena d'oro. Ed è stata proprio la velocità con cui i tre hanno raggiunto il garage degli ultraottantenni, andando a colpo sicuro su quello giusto nonostante ve ne siano molti nelle vicinanze, a far sospettare agli investigatori che la rapina fosse stata messa a segno da qualcuno che conosceva bene sia la casa che l'esterno.

I carabinieri hanno anche recuperato la refurtiva: la banda l'aveva sepolta nel giardino della parrocchia, ricoprendo il tutto con foglie secche.