Cronaca

Rapinatore ucciso, si indaga su ditta di vigilanza

La prefettura ha notificato alla ditta di vigilanza Guardie di città l'avvio delle indagini per la posizione lavorativa irregolare di Simone Paolini

Simone Paolini, la guardia giurata che il 13 agosto ha sparato e ucciso il collega fuori servizio che tentava una rapina, lavorava per l'istituto di vigilanza pur non avendo le licenze per il porto di pistola né per svolgere il servizio di portavalori. 

Paolini aveva infatti la licenza scaduta da mesi e risultava assunto come steward, addetti alla sicurezza allo stadio, e non come vigilante. L'istituto avrà 10 giorni di tempo per fornire giustificazioni ed evitare sanzioni che possono arrivare fino alla sospensione o alla revoca della licenza che lo autorizza a svolgere la vigilanza privata su tutto il territorio provinciale. Ci sarebbero altre irregolarità emerse durante l'ispezione che riguarderebbero almeno altri due agenti nella stessa situazione di Paolini.

Gli aspetti da chiarire per l'istituto sono ancora molti. A cominciare dal fatto di avere trattenuto le licenze della vittima della sparatoria, Davide Giuliani, al quale affermano di avere revocato il porto di pistola per alcune anomalie nel suo comportamento senza però averne dato tempestiva comunicazione alle autorità di pubblica sicurezza come invece avrebbero avuto l'obbligo di fare. Se ciò fosse avvenuto, dicono in ambienti investigativi, le autorità avrebbero tolto la pistola a Giuliani e forse lui avrebbe rinunciato a tentare di fare la rapina.

Valutazioni in astratto che però saltano agli occhi alla luce di quanto sta emergendo in questi giorni: ieri la questura ha infatti sequestrato la pistola al vice del titolare dell'istituto che per tre mesi avrebbe lavorato e detenuto la pistola con il porto d'armi scaduto e rinnovato solo il 17 agosto scorso, proprio il giorno dell'ispezione disposta dalla prefettura.

 La documentazione acquisita nei giorni scorsi potrebbe chiarire definitivamente quanti dipendenti delle Guardie di città e per quanto tempo hanno lavorato 'abusivamente' e privi delle licenze necessarie.