Si presentavano nei bar e nelle sale gioco a bordo di moto rubate, casco integrale in testa, armi in pugno. Dopodiché entravano e si facevano consegnare dietro la minaccia delle pistole l'incasso delle macchinette mangia soldi.
Per organizzare i colpi, i tre componenti della banda sgominata dal nucleo investigativo dei carabinieri di Pisa si davano appuntamento nella chat del videogioco on line 'Black Ops' e lì sceglievano gli obiettivi e limavano i dettagli. Durante queste conversazioni sul web si è scoperto che i rapinatori inneggiavano spesso a Totò Riina e replicavano al loro interno una sorta di codice mafioso. "Chi tradisce è un infame" era l'intercalare con il quale si salutavano.
Secondo i carabinieri la banda si sarebbe resa protagonista di almeno due rapine nel Pisano lo scorso aprile. Per due dei componenti sono già scattate le manette, mentre un terzo è inseguito da un mandato di cattura europeo.
Nel corso delle perquisizioni effettuate a casa dei malviventi i militari hanno ritrovato passamontagna, sostanze stupefacenti, bilancini di precisione, guanti di lana e moto rubate.