Cronaca

Le impronte di Cagnoni nella villa della morte

Tre impronte digitali su alcune tracce di sangue sono state rinvenute nella casa di Ravenna dove è stata uccisa a bastonate la moglie del dermatologo

Le impronte digitali Matteo Cagnoni su altrettante tracce di sangue, molto probabilmente riconducibili alla vittima, sono state rinvenute dalla polizia scientifica all'interno della villetta disabitata di Ravenna dove il 16 settembre scorso è stata uccisa con dieci bastonate in testa la moglie di Cagnoni, la 39enne Giulia Ballestri. 

E' quanto trapelato nel corso dell'udienza del Riesame davanti al Tribunale di Bologna chiesto dalla difesa di Matteo Cagnoni, il 51enne dermatologo in carcere con l'accusa di omicidio da 23 giorni a Firenze, dove era stato fermato dalla polizia dopo tre giorni trascorsi con i figli nella villa paterna. 

I nuovi elementi accusatori a carico del sospettato fanno parte del materiale finora inedito tra rilievi tecnici e testimonianze che la Procura di Ravenna ha depositato al termine ultimo per l'udienza del Riesame.

L'indagato, scortato dal carcere di Sollicciano, ha dichiarato di essere fuggito dagli agenti per due volte il giorno del fermo solo per paura. L'uomo, difeso dall'avvocato bolognese Giovanni Trombini, si è fin qui detto innocente. 

Al termine dell'udienza durata poco meno di tre ore, è tornato in carcere a Sollicciano in attesa che i giudici si pronuncino sulla sua richiesta di scarcerazione.