Politica

I candidati Pd per il collegio fiorentino

Regionali: ecco chi saranno gli 8 in corsa per i due (o tre) posti da consigliere del capoluogo. Con equa divisione tra uomini, donne e... correnti

Gli otto nomi, come previsto, saranno equanemente ripartiti per genere ma, scorrendo la lista, pare evidente anche una suddivisione piuttosto netta anche per "correnti" interne al partito democratico.

E così, dopo l'annuncio della candidatura di Elisabetta Meucci, i renziani giocano anche la loro quarta carta con Leonardo Bieber, consigliere comunale e presidente della commissione Urbanistica a Palazzo Vecchio, su cui sarebbe stata trovata, riporta la Dire, "una sintesi condivisa all'interno del gruppo Pd in Consiglio comunale in accordo con il sindaco Nardella".

Il quadro, dunque, sarà composto dai renziani Stefania Saccardi (attuale vicepresidente della Regione), Eugenio Giani (consigliere regionale), Elisabetta Meucci (assessore all'urbanistica di Palazzo Vecchio) e Leonardo Bieber cui si aggiungono due esponenti come Marta Rapallini (presidente dell'Istituto Gramsci Toscano) e Andrea Giorgio (segretario toscano dei Giovani Democratici) che appartengono alla cosiddetta area "dialogante" e infine due di "SinistraDem" come Daniela Lastri (consigliera regionale) e Andrea Barducci (ex presidente della Provincia).

Obiettivo dei renziani, insomma, è quello di fare l'en plein dei due (o tre) consiglieri che saranno eletti nel collegio. Sapendo che, nella partita, ci sono comunque due variabili. La prima, che pare piuttosto acclarata, è quella di una conferma in giunta per Stefania Saccardi, la seconda quella della presidenza del Credito Sportivo (carica incompatibile con il mantenimento dell'ufficio a palazzo Panciatichi) che dovrebbe toccare a Giani ma per la quale potrebbero volerci ancora diversi mesi.

Nella graduatoria di preferenze che uscirà dalle elezioni, insomma, i posti per i dem fiorentini potrebbero slittare (almeno) fino alla quarta posizione e di qui la scelta di inserire in lista proprio 4 candidati dell'area più vicina al premier nella speranza che, anche in caso di "slittamenti", gli eletti fiorentini in consiglio possano essere a prevalenza renziana.