Attualità

"Ridateci le panchine", pensionati elbani in guerra

La battaglia di un gruppo di pensionati dell'Elba: chiedono che siano riposizionate le panchine al fresco davanti all'Ufficio locale marittimo

Il gruppo di pensionati riesi che avevano fatto il loro punto di ritrovo sulle panchine all'ombra davanti all'Ufficio locale marittimo di Rio Marina non molla.

Dopo che le panchine sono state tolte infatti i pensionati hanno iniziato la loro protesta pacifica per chiedere che le panchine siano riposizionate, ricevendo risposta negativa per tramite del sindaco di Rio che si è interessato del fatto, spiegando che la Capitaneria di Porto ha chiesto la rimozione per questione di sicurezza all'Autorità portuale che ha la competenza sull'area.

I pensionati però non mollano e ogni giorno portandosi sedie e poltroncine da casa continuano a frequentare la zona.

A fermarli non è bastata neppure la rassicurazione del sindaco di Rio Corsini che verranno organizzate delle panchine ombreggiate sul moletto, distante solo pochi metri.

Ora la protesta si è allargata e ieri pomeriggio hanno fatto un flash mob che ripeteranno ogni venerdì in forma diversa e che ha attirato anche l'attenzione dei turisti di passaggio.

I pensionati hanno scritto anche tre email al comandante generale delle Capitanerie di porto, ammiraglio Giovanni Pettorino, alla sottosegretaria alla difesa Stefania Pucci Anelli e all'assessora al sociale della Regione Toscana Serena Spinelli. Hanno anche ricevuto alcune rassicurazioni via mail da parte della segreteria della viceministra Pucci Anelli sul fatto che sono in corso tutte le verifiche su quanto segnalato.

"Noi rivogliamo le nostre panchine - ha spiegato Luciano Regini, a nome del gruppo dei pensionati, fra gli applausi delle persone presenti al flash mob - sono panchine che sono state qui da quarant'anni. Ce le avete tolte e ce le dovete rimettere" (vedi il video in fondo all'articolo).

Nel frattempo il gruppo si è mosso per chiedere un incontro con il presidente dell'Autorità di Sistema portuale del Mar Tirreno settentrionale, Luciano Guerrieri, da estendere anche al comandante della Capitaneria di porto di Portoferraio per spiegare le loro ragioni.

In estrema ipotesi c'è al vaglio anche l'idea di uno sciopero della fame se la loro richiesta non sarà presa in considerazione o se non sarà trovata comunque una soluzione alternativa valida.

Valentina Caffieri
© Riproduzione riservata