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Sanità, il governatore attacca burocrati e medici

Toscana prima nei livelli essenziali di assistenza. E sulla riforma Rossi accusa i ministeri: "Non capiscono niente, per fortuna abbiamo Matteo Renzi"

La Regione Toscana, che solo nel 2011 aveva superato di poco la sufficienza nei livelli essenziali di assistenza garantiti dai servizi sanitari da garantire ai cittadini, quest'anno è arrivata prima nella classifica nazionale con 218 punti su 225,  il risultato più alto mai raggiunto in Italia.

Commentando il risultato, il presidente della Regione Enrico Rossi, sollecitato dai giornalisti, ha criticato duramente i ministeri romani che hanno stoppato la riorganizzazione dei servizi sanitari messa a punto dalla Regione Toscana, con la riduzione della Asl dalle 16 attuali a 3: attualmente infatti alcune norme di legge vietano l'accorpamento delle aziende ospedaliero-universitarie con le aziende sanitarie, cardine della riforma pensata da Rossi.

"A Roma non capiscono niente però noi glielo spiegheremo strada facendo, in passato è già successo, loro arrivano sempre sette o otto anni dopo - ha detto il governatore con durezza - Ma noi andremo avanti lo stesso rispettando la legge (e quindi riducendo Asl da 16 a 6) in attesa che, con il tempo, anche i ministeri dellla sanità e dell'economia capiscano l'opportunità delle nostre scelte e facciano le riforme".

"Abbiamo un governo intellgente e soprattutto abbiamo Matteo Renzi presidente del consiglio  - ha proseguito Rossi - Renzi ha capito subito le nostre proposte, dietro a Renzi capiranno anche gli altri e faranno le riforme che fino ad oggi non hanno avuto il coraggio di fare per  la resistenza dei sindacati corporativi, dei medici ospedalieri, dei rettori e degli universitari. Tutto questo per ragioni di mero potere. Tutto questo deve essere combattuto".