Alla vigilia della maratona che nel giro di 48 ore dovrebbe portare il Consiglio regionale ad approvare la riforma del sistema sanitario della Toscana, i sindacati, nuovamente uniti, hanno minacciato la mobilitazione.
Il motivo? La mancanza di confronto con i lavoratori nel percorso di redazione della legge.
Le liste d'attesa secondo i sindacati sono troppo lunghe e i posti letto sui territori sono stati ridotti. "Come sono stati spesi i 7 milioni di euro del 2014 (4 milioni) e del 2015 (3 milioni) che la Regione ha ripartito alle aziende sanitarie per risolvere il problema - si sono chiesti Cgil, Cisl e Uil in una nota -? Sono stati diminuiti i posti letto negli ospedali, ma non sono stati attivati i percorsi post ospedalieri: dove sono i 1604 posti letto di cure intermedie previsti in Toscana? Come sono stati spesi 2 milioni e 525 mila euro previsti per le aziende sanitarie per l’adeguamento dei posti letto di cure intermedie?".
“La riduzione delle liste di attesa è una priorità assoluta - prosegue la nota -, i cittadini che non si possono permettere di rivolgersi al privato rinunciano a curarsi; la rete dei servizi territoriali garantiti dalle case della salute, dalla medicina d'iniziativa, i percorsi post ospedalieri previsti dal piano dei posti di cure intermedie devono garantire quella continuità ed omogeneità assistenziale che era prevista a corollario della riorganizzazione delle rete ospedaliera”.
Per questo i sindacati hanno chiesto di monitorare gli effetti che i nuovi protocolli imposti dalla Regione con la legge 28 del marzo sorso hanno avuto sul territorio.