Cronaca

Rifugiato muore nell'incendio del capannone

Era stato trovato esanime dai vigili del fuoco nell'ex mobilificio ma è morto all'ospedale. Nel capannone che ha preso fuoco vivevano circa 80 persone

Un morto e due feriti. Questo il bilancio del grave incendio scoppiato la notte scorsa a Sesto Fiorentino all'interno dell'ex mobilificio Aiazzone.

Al divampare delle fiamme, scoppiate per cause da accertare, tutti si sono salvati tranne un 44enne rifugiato politico somalo, Alì Mousa, ritrovato esanime all'interno del fabbricato dai vigili del fuoco. 

Le condizioni dell'uomo erano apparse subito critiche, è stato a lungo rianimato, inutile poi la corsa in ospedale. 

Secondo quanto spiegato in un lungo post su Facebook dal Movimento di Lotta per la casa, Alì Moussa, rifugiato politico somalo, era rientrato nel capannone per prendere i suoi documenti, e lì ha trovato la morte.

Trasportati d'urgenza all'ospedale anche altri due stranieri intossicati dal fumo dell'incendio.

Il capannone era occupato dal 2014 e adesso ci abitavano circa 100 persone, extracomunitari, per lo più somali.

Per le persone scampate dall'incendio sono state montate alcune tende nella vicina piazza Marconi. 

Sul posto, oltre che le forze dell'ordine vigili del fuoco, sanitari e protezione civile, è intervenuto anche il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi 

L'intervento dei vigili del fuoco si è concluso intorno alle due.

Qui sotto il post del Movimento di Lotta per la casa