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Alternanza scuola-lavoro, verso una stretta per la sicurezza

Entro un tavolo ministeriale sono state definite tre proposte per aumentare gli standard di sicurezza nei percorsi scolastici in azienda

Loro sono Lorenzo, Giuliano e Giuseppe. Sono ragazzi che hanno perso la vita durante l'alternanza scuola-lavoro, e nel cui nome altri studenti continuano a scendere in piazza in tutta Italia. Ebbene: è in arrivo una stretta sulla sicurezza inerente gli standard nei percorsi scolastici in azienda e passa anche per la formazione dei ragazzi ma anche dei tutor scolastico e aziendale. 

Sono tre le proposte emerse a margine di un tavolo sulla sicurezza sul lavoro che si è svolto oggi a Roma al ministero del lavoro e a cui ha preso parte il ministro dell'istruzione e del merito Giuseppe Valditara che ha posto il tema della sicurezza della popolazione scolastica innanzitutto dentro gli edifici scolastici, e poi appunto nell'alternanza scuola-lavoro.

"E' chiaro - ha detto il ministro - che la modifica della normativa sui risarcimenti è per noi un elemento imprescindibile. Tuttavia l'accento è posto sulla prevenzione di tragedie come quelle di Lorenzo, Giuliano e Giuseppe. Le tre proposte formulate dal ministro iniziano dalla creazione di piattaforme con liste di imprese selezionate e certificate per lo svolgimento dei pcto, all’interno di protocolli quadro. 

Ancora, spiega una nota del ministero, si punta a "predisporre una lista delle informazioni e delle attestazioni che le scuole devono acquisire dalle aziende prima della stipula e devono successivamente verificare". Infine il ministro punta a riattivare il Comitato per il monitoraggio e la valutazione dell’alternanza scuola-lavoro, che prevede la presenza di rappresentanti delle Camere di Commercio, dell’industria, dell’artigianato, dell’agricoltura, dei lavoratori e dei datori di lavoro, cui va aggiunta anche la rappresentanza di studenti e docenti.

"L’alternanza scuola-lavoro è una componente strutturale nella formazione dei ragazzi in tutti i modelli scolastici occidentali. Proprio per questo, il ragazzo non può mai essere lasciato solo, il dialogo tra scuola e impresa non si esaurisce al momento della stipula della convezione, ma deve essere continuo”.