Attualità

Guerra e rincari, crolla la nascita di start-up

Nel 2022 la denatalità d'impresa in Italia è stata del -10,6% di nuove realtà. Firenze indietro tra le grandi città. Come è andata in Toscana

Guerra e rincari, tassi d'interesse in rialzo e futuro incerto hanno determinato nel 2022 in Italia un quadro di forte denatalità di nuove imprese (-10,6% rispetto al 2021) più accentuato della media in Toscana (-12%) e con Firenze tra le peggiori grandi città (-14,9%): è quanto emerge dallo studio “Le imprese nate nel 2022 e il contributo economico delle start-up” condotto da Cerved, la tech company che aiuta il sistema paese a proteggersi dal rischio e crescere in maniera sostenibile.

In Italia nel 2022 risultano nate 89.192 'vere' nuove imprese, cioè il 10,6% in meno (10.587) rispetto al 2021 con un dato peggiore (-5,9%) anche rispetto a quello del 2019 quando per la prima volta si era invertito un trend positivo che durava dal 2013.

La mancata nascita di start-up si ripercuote sui livelli occupazionali per una cifra di 27.080 addetti in meno nello Stivale, e si traduce in un calo di fatturato a livello nazionale stimato in 2,5 miliardi. Sotto il profilo territoriale l’area geografica più colpita è quella che aggrega Sud e Isole, mentre l'area Centro che include la Toscana si assesta sul -10,1% (da 24.612 a 22.128 nuove imprese dal 2021 al 2022) e vede anche in quest caso il dato toscano del -12% superiore a quello medio.

"Il calo delle nascite è un segnale da non trascurare: le start-up - spiega Andrea Mignanelli, amministratore delegato di Cerved - sono una leva di trasformazione del nostro sistema economico, apportano idee innovative, tecnologia e competitività". 

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In Italia a livello regionale, la Valle d’Aosta segna il calo minore di nascite di imprese (-2%), mentre le Marche quello peggiore (-20%), a causa della crisi che ha investito i distretti del manifatturiero a partire dalla moda e dalle calzature. 

Analizzando le grandi città, Firenze con 127 start-up in meno per un calo percentuale del -14,9% è tra quelle che registrano il dato peggiore nella graduatoria guidata da Milano caratterizzata da maggior dinamismo. Il dato del capoluogo lombardo è comunque a saldo negativo del -3,9%. Seguono Genova (67 nascite d'impresa in meno, -8,1%) e Roma (906, -8,6%).

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