Cronaca

Chiesto il giudizio immediato per Romeo e Gasparri

L'imprenditore napoletano e l'ex dirigente della Consip sono accusati di corruzione nell'ambito dell'inchiesta su un appalto da 2,7 miliardi di euro

Il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il sostituto Mario Palazzi hanno chiesto il giudizio immediato per l'imprenditore napoletano Alfredo Romeo e l'ex dirigente della Consip Marco Gasparri, accusati di corruzione.

Secondo i pm  Romeo, in carcere dal marzo scorso, avrebbe versato in due anni centomila euro a Gasparri per ottenere da lui informazioni preziose sulle  procedure che riguardavano alcune gare bandite dalla centrale acquisti del Ministero dell'Economia. Gasparri invece è semore rimasto a piede libero per la collaborazione fornita agli inquirenti: la sua confessione è stata determinante nello sviluppo delle indagini. Romeo invece ha sempre negato ogni addebito, sostenendo di aver versato a Gasparri cifre molto più basse e solo per ottenere da lui qualche consulenza.

L'episodio di corruzione fra Romeo e Gasparri è stato quindi stralciato dal filone principale dell'inchiesta sugli appalti Consip in cui sono indagati anche il ministro dello sport Luca Lotti e i generali dei Carabinieri Emanuele Saltalamacchia e Tullio Del Sette per rivelazione di segreto d'ufficio mentre il padre del segretario del Pd Matteo Renzi, Tiziano, con il suo amico Carlo Russo e l'ex parlamentare di An Italo Bocchino sono accusati di traffico di influenze illecite.

Sulla richesta di giudizio immediato dovrà pronunciarsi il giudice per le indagini preliminari Gaspare Sturzo che ha in carico anche la richiesta di interdizione della società Romeo Gestioni, capofila del gruppo di Alfredo Romeo.