Attualità

Covid, discoteche verso una nuova chiusura

Alle 16 riunione fra tre ministri e le Regioni per arrivare a una nuova stretta sui locali da ballo: troppo elevato il rischio di contagio

Scavallato Ferragosto e con i dati dell'epidemia sempre più allarmanti anche in Italia (ieri sono stati registrati 629 nuovi positivi al Covid-19, non succedeva dal 23 Maggio), è stato convocato per le 16 un nuovo confronto fra le Regioni e i ministri Boccia, Speranza e Patuanelli sull'eventualità di disporre una nuova chiusura delle discoteche e delle sale da ballo. 

Tre gioni fa, una riunione sullo stesso tema non ha prodotto alcun risultato: con il weekend di Ferragosto alle porte e i gestori dei locali sul piede di guerra, i governatori hanno preferito andare in ordine sparso, disponendo ordinanze regionali che peraltro hanno derogato quasi tutte a quanto previsto dall'ultimo decreto anti-Covid del 7 Agosto in cui si legge testualmente "restano sospese le attività di sale da ballo e assimilati, all'aperto o al chiuso".

L'orientamento del governo, in vista della ripresa della discussione, sarebbe quello di obbligare le Regioni a rispettare questa norma del decreto, magari con un'ordinanza del ministro della salute Speranza che vieti espressamente di derogare alle disposizioni governative.

Secondo il Silb (sindacato italiano locali da ballo), ad oggi hanno riaperto al pubblico solo il 10% dei 3.500 locali presenti in Italia e una nuova chiusura mettere a serio rischio un settore che fattura, annualmente, circa 4 miliardi di euro. Il governo sta comunque valutando forme di ristoro per i gestori e a questo scopo sarebbero già stati individuati 100 milioni di euro. "Chiederemo di abbassare l'Iva al 4% e la Cig per i nostri dipendenti" ha annunciato il Silb.

In Toscana, alle prese da una settimana con un nuovo focolaio di Covid collegato a una discoteca versiliese, il presidente della Regione Enrico Rossi ha lasciato aperte i locali imponendo però misure di sicurezza più severe, come la misurazione della febbre all'ingresso, l'obbligo di mantenere una distanza interpersonale di 2 metri, la registrazione degli avventori e la conservazione dei relativi elenchi per due settimane. Fin da subito però Rossi ha anche sollecitato un intervento governativo che imponesse regole uguali per tutti in tutta Italia. Che a questo punto potrebbeto arrivare stasera. Sperando che non sia troppo tardi.